HANNO MEMORIE LE QUERCE
Mostra personale di Massimiliano Gatti Testo critico di Angela Madesani

19.01.2018 │ 11.03.2018

BI-BOx inaugura il 2018 con una mostra fotografica, in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza, dal titolo: Hanno memoria le querce, un progetto artistico che si articola in una serie di fotografie e un video. Il titolo è mutuato da un verso di una poesia di Luciano Gherardi che suggerisce l'immagine delle querce come ultime portatrici della memoria degli eventi. Le fotografie sono dell'artista pavese Massimiliano Gatti, mentre il video è a cura di Massimo Leonardi. Massimiliano Gatti propone due gruppi di lavori sul tema della Resistenza, per i quali ha usato la fotografia, il suo linguaggio abituale e il video. Nulla di retorico, piuttosto il tentativo di registrazione oggettiva dei fatti, dei luoghi, delle persone, che hanno preso parte a quel particolare momento storicamente situato dal 1943 al 1945. Il primo lavoro è costituito da una serie d’immagini dell’interno della zona sotterranea di Villa Schneider a Biella. A uno sguardo inconsapevole potrebbero apparire delle riprese, ben illuminate, di muri grigi di una zona non abitata di un edificio. In realtà quei muri appartengono a una Villa Triste, una delle poche ancora presenti in Italia, oggi diventata spazio della memoria. La palazzina, in stile Liberty, fu requisita durante gli anni della Repubblica di Salò dalle forze nazi-fasciste per essere trasformata in quartier generale del comando di Polizia Militare e per divenire luogo di torture e interrogatori.
Scrive Massimilano Gatti: “Nel mio progetto fotografico ho cercato di destrutturare concettualmente questo luogo coercitivo, astraendo le forme architettoniche, da un punto di vista estetico. Le pareti diventano diafane tracce, si aprono, ad una luce accecante, come spazi leggeri ed aerei, leggeri come il soffio della memoria, una memoria di fatti che ancora oggi sono attuali. Perché chi è stato in quelle cantine, ha combattuto e sofferto affinché una casa rimanesse una casa.” L’altro progetto in mostra è Hanno memoria le querce, composto dalle foto degli oggetti, le immagini della natura, dei luoghi, le zone dell'Appenino Emiliano intorno a Sette Sorelle, nei pressi di Castell'Arquato, dove si era costituita una tra le prime brigate partigiane dopo l’8 settembre 1943, una formazione guidata dallo Slavo. E quindi un video, fatto a quattro mani con Massimo Leonardi, in cui sono dei racconti di sopravvissuti: uomini e donne che hanno preso parte a quella storia. Le querce sono alberi assai longevi, quelle nei boschi della Val d’Arda sono state testimoni di quei fatti. La quercia rappresenta la forza, quella delle persone, dei testimoni che raccontano quelle vicende personali e collettive.
Le fotografie realizzate da Massimiliano Gatti sono state autorizzate dalla Amministrazione comunale nel 2013 e fanno parte di un più ampio progetto di mappatura delle “ville tristi” del Nord Italia. Nell'ambito della mostra il 9 febbraio alle ore 18 presso il salone di Palazzo Gromo Losa al Piazzo il prof. Giovanni De Luna terrà una conferenza sul tema della Resistenza e una conversazione con i due artisti, Gatti e Leonardi.

Si ringrazia Angela Madesani per il testo critico, l’Istituto Storico della Resistenza di Biella e Vercelli, il Comune di Biella, Palazzo Gromo Losa SRL e la Fondazione CRB, il Museo della Resistenza piacentina e Lasoaza per le cornici.